Il 6 e il 7 febbraio si è tenuto a Roma, presso l’aula convegni del Consiglio nazionale delle ricerche, il general meeting del progetto Humanities and cultural Heritage Italian Open Science Cloud (H2IOSC), partito lo scorso 1° novembre 2022, con durata complessiva di 30 mesi, coordinato dal Cnr e finanziato con oltre 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo di H2IOSC, che coinvolge 12 istituti del Cnr, è quello di creare un ecosistema digitale aperto a studiosi, professionisti e cittadini, in grado di mettere in sinergia e ‘in dialogo’ i nodi delle principali infrastrutture di ricerca nel settore umanistico e delle scienze del patrimonio culturale presenti attualmente in Italia, riconosciute dall’ESFRI – European strategy forum on research infrastructure, promuovendo la condivisione e l’accesso libero ai dati scientifici.
I ‘nodi’ italiani delle infrastrutture di ricerca che saranno federati sono:
- E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) che aggrega, coordina, rende interoperabili e accessibili i migliori laboratori, archivi fisici e digitali e tecnologie all’avanguardia per il patrimonio culturale;
- CLARIN (Common Language Resources and Technology Infrastructure) dedicata alle risorse e alle tecnologie linguistiche;
- OPERAS (Open Scholarly Communication in the European Research Area for Social Sciences and Humanities) tesa al potenziamento delle politiche di open science e open publishing nelle scienze umane e nel patrimonio culturale;
- DARIAH (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities) un’infrastruttura digitale avanzata per la ricerca umanistica, che fornisce strumenti, supporto e risorse per facilitare la collaborazione, l’accesso ai dati e la condivisione delle conoscenze nelle arti e nelle discipline umanistiche.
H2IOSC è un ecosistema digitale avanzato che favorisce la collaborazione, la sinergia tra discipline e il progresso nella ricerca scientifica, ottimizzando l’efficienza dei processi e promuovendo l’innovazione attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia.
La federazione delle infrastrutture di ricerca realizzata da H2IOSC ha ricadute positive anche per la conservazione e l’interpretazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, per superare la frammentazione degli strumenti e delle conoscenze nell’ottica dell’interdisciplinarità della ricerca.
H2IOSC, che riecheggia il modello europeo EOSC (European Open Science Cloud), risponde all’esigenza di favorire l’evoluzione dello Spazio Europeo della Ricerca (European Research Area, ERA), nato per consolidare la leadership europea in settori strategici come ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, favorendo la libera circolazione di ricercatori e ricercatrici e allineando le politiche e i programmi nazionali. La rete paneuropea di infrastrutture di ricerca fornisce risorse, servizi e soluzioni basate sulla conoscenza e contribuisce alla realizzazione delle transizioni verde e digitale.